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Che fine ha fatto Google TV (2010), il sistema operativo morto volendo rivoluzionare le Smart TV e rinato dopo Chromecast

19 de Novembre de 2022

L’inizio di Google sulle Smart TV non è stato affatto brillante. Uno dei suoi primi approcci a questo settore è stato Google TV, sistema operativo che ha sviluppato in collaborazione con Intel, Sony e Logiteche che non dobbiamo confondere con l’attuale Google TV, che è il livello di personalizzazione di Google basato su Android TV.

Questa piattaforma è stata lanciata nel 2010, un momento in cui molti produttori si sono uniti al carrozzone delle Smart TV. Google non voleva perdere l’opportunità di crescere in questo settore e Google TV, nonostante fosse considerato un tentativo fallito, ha aiutato l’azienda a trasformare le conoscenze acquisite in ciò che oggi conosciamo come Android TV.

Conquistare il soggiorno non è mai stato facile per Google

Google ha cercato di conquistare il salotto di tutte le case, proprio come ha già fatto sui dispositivi mobili. La televisione è un punto di ritrovo per molte famiglie, e la mancanza di standardizzazione ha fatto vedere all’azienda grandi affari in questo settore. È per questo l’azienda ha lanciato nel 2010 Google TV, una sorta di sistema operativo che combinava vari contenuti e il suo browser Chrome, il tutto raccolto in un’interfaccia in modo che l’utente avesse a portata di mano un’intera libreria multimediale. Ti sembra qualcosa, vero?

Durante il suo lancio, ha firmato accordi con aziende come Netflix, CNBC, CNN o TNT per offrire contenuti all’utente. Inoltre, con l’aiuto del suo browser integrato, si è aperto un intero mondo di possibilità con YouTube e simili. L’azienda voleva anche aggiungere social network come Twitter alla sua Google TV, gettando così le basi di un centro multimediale collegato ai televisori.

googletv

Gli accordi siglati con i principali produttori del settore hanno fatto apparire Google TV su diversi modelli di televisori Sony e LG. Inoltre, è stato integrato anche nel set top box di Logitech, Revue, essendo uno dei primi approcci verso l’espansione delle funzionalità connesse nei televisori. Intel ha contribuito con il suo granello di sabbia con i suoi chip Atom, sia per televisori che per TV Box.

Caduta e rinascita di un ecosistema che aveva ancora molto da dare

chromecast

Tuttavia, anche se la piattaforma aveva tutti gli ingredienti necessari per avere successo, c’è stato un piccolo dettaglio che ne ha frenato la crescita: l’assenza di supporto da parte delle principali reti televisive e produttori di televisori. Ed è che molti dei fornitori di contenuti via cavo si sono rifiutati di partecipare alla proposta di Google perché dipendono da un’esperienza basata su browser web. Inoltre, nel periodo, ogni produttore ha iniziato a lanciare modelli televisivi con la propria piattaforma Smart TV, una concorrenza molto più dura.

tv android

Dopo diversi anni di attività, la società ha rinunciato a Google TV nel 2014. Il motivo è stato l’enorme successo di Chromecast un anno prima, suggerendo alla società che questa era la strada da percorrere. Tuttavia, Google sapeva che questo mercato stava ancora crescendo a un ritmo esponenziale e non voleva limitarsi a realizzare solo questi piccoli dongle HDMI. Ecco perché ha deciso di unire l’esperienza maturata con Google TV e Chromecast per provare ancora una volta. Il risultato è quello che oggi conosciamo come Android TV.