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Conoscono l’audio che esce da un altoparlante “solo” analizzando i lampeggi del LED di indicazione

27 de Agosto de 2021

Sicuramente se hai degli altoparlanti in casa, avrai notato che in molti casi includono un piccolo LED di avviso che ci dice se l’altoparlante è acceso o meno. Un LED che ormai sappiamo può essere un’arma che permette, con gli opportuni mezzi, conoscere l’audio che esce dagli altoparlanti.

Anche se potrebbe non sembrare, una luce così piccola è in grado di generare una grande quantità di informazioni e questo è ciò che un team di ricercatori israeliani ha scoperto all’epoca. analizzare il lampeggio dei led degli altoparlanti. In questo modo hanno potuto decifrare il suono che esce dall’altoparlante.

Molto più di un LED di avviso

Guidato

Il team composto da Ben Nassi, Yaron Pirutin, Tomer Cohen Galor, Yuval Elovici e Boris Zadov ha saputo “hackerare” lo speaker analizzando lo sfarfallio dei LED degli altoparlanti. Ed è che sebbene sia impercettibile all’occhio umano, il piccolo LED emette una serie di lampi che sono fondamentali in questa scoperta.

Sulla base di questi flash, Ben Nassi e compagni, sono riuscito a sapere cosa sta riproducendo l’altoparlante. Pertanto, questi flash servono a conoscere molte informazioni e non rimangono solo un semplice sistema di avviso.

La base dell’esperimento è che lo sfarfallio dell’altoparlante è correlato all’aumento e alla caduta dell’elettromagnete all’interno dell’altoparlante per creare le vibrazioni responsabili della generazione del suono. Pertanto, l’aumento o la diminuzione delle vibrazioni è correlato alla riduzione o all’aumento dell’intensità della luminosità del LED.

Per l’esperimento hanno utilizzato un sensore elettroscopico in grado di registrare quei battiti di ciglia, che, come si dice, non sono percepibili dall’occhio umano. Con questi cambiamenti nel LED registrati, si tratta di analizzare e decifrare i flash, mettendo in relazione questi cambiamenti di luce con un aumento o una diminuzione delle vibrazioni degli altoparlanti. È solo necessario da lì decodificare il segnale d’onda in audio.

StudioStudio

Secondo i ricercatori, con questo sistema hanno raggiunto catturare e decifrare con successo i suoni riprodotti su altoparlanti a distanze fino a 35 metri. L’unica cosa di cui hanno bisogno è essere in grado di osservare la luminosità del LED dell’altoparlante in modo chiaro e chiaro e, sebbene il risultato non sia perfetto, offre sufficienti indizi sull’audio che esce dall’altoparlante.

E visto quindi che anche un semplice led sull’altoparlante può essere una “furtiva”, resta il dubbio su come possiamo proteggerci. Non abbiamo altra scelta che ricorrere allo stesso sistema delle webcam e coprire il LED in modo che nessun dispositivo possa analizzare gli sfarfallii.

Sebbene possa sembrare qualcosa di nuovo, non è qualcosa di nuovo per questi ricercatori, dal momento che sono già riusciti ad analizzare la luminosità di una lampadina un anno fa in una stanza con un telescopio a decine di metri di distanza per decifrare la conversazione dai dati raccolti. Il metodo era chiamato “lampphone” e veniva gocciolato in quella musica o qualsiasi altro suono produceva vibrazioni sugli oggetti circostanti.

Via | Hackday
Maggiori informazioni | Ben Nassi