Devo ammetterlo di giorno praticamente non guardo la TV o non almeno la TV nel modo in cui tutti o quasi tutti noi l’abbiamo in mente. La televisione lineare con cui molti di noi sono cresciuti, poi diventata DTT, tanto di moda ultimamente, ha lasciato il posto alla televisione on demand.
Le piattaforme che tutti abbiamo in mente nel caso di Netflix, HBO Max, Disney Plus +… hanno preso il sopravvento nelle nostre vite. La verità è che tanto leggere in questi giorni sul DTT mi ha fatto proporre una sfida: “sopravvivere” a diversi giorni di intoppo tecnologico senza utilizzare le piattaforme che ho citato prima e quando guardi la TV, opta solo per il DTT. In anteprima, questi cinque giorni sono stati per me lunghissimi e questa è stata la conclusione della mia esperienza
Alla fine ho guardato meno la TV e ho dormito di più
Dire che ho usato solo i canali DTT, senza ulteriori indugi. Anche le piattaforme con Plutone o miglioramenti come LovesTV non avevano posto nell’esperimento. Si trattava di vedere se l’attuale tete offre contenuti che possono intrappolare uno spettatore e non richiedono altre alternative.
La verità è che a metà del 2022 conosco persone che non hanno Internet in casa, oltre la linea mobile. Persone che usano la televisione classica con la programmazione offerta dal DTT, ecco perché questo esperimento ha attirato la mia attenzione. Normalmente l’unica televisione che guardo è quella dei telegiornali, sempre all’ora di pranzo o di cena. Una mezz’oretta circa di televisione standard, perché il resto è riservato a qualche piattaforma a cui sono abbonato. Ora quella mezz’ora doveva essere estesa al resto della giornata.
Quindi ora, alla fine della notizia, ho appena cercato la serie o le serie di turno che sto seguendo. Approfittando della pausa di molti di loro e lasciando a riposo quelli che sono ancora una settimana, ho iniziato a muovermi nella programmazione Atleti quando la notizia è finita.
Come abbiamo già detto, la prima cosa che si incontra quando si utilizza il DTT in Spagna è una qualità video e immagine dolorosa. Catene che trasmettono con qualità SD in alcune occasioni o nel migliore dei casi in HD, anche se senza chiarire se si tratta di 1080i o 1080p. In assenza dell’arrivo del 4K su DTT, il confronto con le piattaforme di video-on-demand è iniziato già con un netto perdente.
È vero che utilizzo un televisore 4K, quindi il risultato di visione è molto peggiore rispetto a quei casi in cui si utilizza un televisore Full HD. Ma poiché la risoluzione 4K tende a diventare sempre più comune, questo problema si diffonderà. Immagini a bassissima definizione, estremamente pixelate, che si sono unite ad un ronzio e che hanno fatto sì che anche l’impianto audio di casa che ho allestito fosse fermo da una settimana. Non aveva senso usarlo con una tale qualità audio. L’altoparlante della TV era sufficiente.
Questo è ciò che si riferisce alla qualità dell’immagine, qualcosa di oggettivo che non lascia spazio a dubbi. Perché poi devi trovare un accordo quando parli dei contenuti disponibili. Dire che c’era qualcosa di bevibile tra la griglia televisiva è forse un’esagerazione.
Con un miscuglio di canali in cui alcuni compaiono sia in versione HD che SD, è arrivato il momento di occuparsi di una programmazione in cui abbondano soprattutto ripetizioni e rimaneggiamenti. Ci sono canali in cui praticamente tutta la programmazione è basata su serie di successo che tutti abbiamo visto. Capitoli che si intrecciano tra loro fino a sembrare praticamente una catena tematica. Lugo è la programmazione tradizionale e qui il fatto che trasmettano una cosa o l’altra e che ci piaccia o no è qualcosa di molto personale… ma nel mio caso l’offerta della televisione pubblica e privata non mi attira minimamente.
Pubblicità da annoiare
Poi c’è il problema della pubblicità che va tanto di moda ultimamente per l’intenzione di Netflix e forse di altre piattaforme di portarla alla loro offerta e quindi abbassare i prezzi. La verità è che nel caso del DTT, oltre alla scarsa qualità di buona parte della programmazione che mi faceva navigare quasi ininterrottamente, c’era la presenza quasi costante della pubblicità. Blocchi di annunci che diventavano eterni e che in molti coincidevano in catene appartenenti allo stesso gruppo di comunicazione. In questo modo non importava dove cambiassi dato che trovavo sempre lo stesso annuncio.
E con poche eccezioni, ho dovuto affrontare blocchi di 5, 6 e anche 7 minuti, un tempo che ho sfruttato più che mai per svolgere compiti veloci a casa. Niente mi aveva legato al divano o almeno niente che appariva sullo schermo. Per questo motivo anche in molti momenti il cellulare è stato una piacevole compagnia. Avere la televisione in sottofondo come radio e guardare il cellulare, sia sui social, giocare con qualche applicazione di fotoritocco… tutto indicativo del poco interesse che sta risvegliando in me quello che è apparso sullo schermo.
La verità è che di solito finisco per andare a letto verso le undici o le undici e mezza alla mia normale ora dopo cena e guardare un paio di episodi di una serie o di un film. Quel programma in questi giorni è cambiato e alle dieci e mezza di sera avevo già tutto il tempo. Mi annoiavo per quello che vedevo e pensavo che sarebbe stato meglio trascorrere momenti di relax con un buon riposo sul materasso, cosa che ha contribuito a migliorare la qualità del sonno dormendo più ore e con un sonno più riposante. Infatti, svegliandomi alle sei del mattino mi sono ritrovato con più energia.
Come se fosse un giorno da marmotta, questi giorni sono sembrati eterni. Giorno dopo giorno resistendo alla tentazione di premere il pulsante sul telecomando per accedere ai contenuti bonus. Questa è la mia esperienza, il che non significa che ci siano persone per le quali i contenuti ad accesso pubblico offerti dalla televisione tradizionale siano loro sufficienti. Dal mio punto di vista, il DTT deve migliorare molto in termini di qualità dell’immagine e anche di contenuti disponibili per competere con la televisione on-demand.