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Il governo vuole una tariffa elettrica regolamentata senza tanta variazione dei prezzi giornalieri: è così che intendono raggiungerla

7 de Ottobre de 2022

Il prezzo dell’elettricità è alle stelle e non sembra voler toccare il tetto, nonostante i tentativi del Governo di abbassarne l’importo con misure come il cap sul gas o la riduzione della metà delle tasse come l’Iva.

Per questo il Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (MITECO) ha lanciato oggi una proposta di Regio Decreto per ridurre la volatilità del Prezzo Volontario per i Piccoli Consumatori (PVPC)ovvero la tariffa elettrica regolamentata presente in circa 9 milioni di case spagnole.

Un tasso PVPC più stabile senza fluttuazioni di prezzo

L’idea del Ministero, che è stata inserita in questo progetto che possiamo consultare online, consiste sostanzialmente nell’incorporare nella formula per il calcolo del prezzo dell’energia elettrica, che cambia ogni giorno, un nuovo sistema a medio e lungo termine per evitare le forti oscillazioni giornaliere che abbiamo ora, ma senza perdere i riferimenti di prezzo a breve termine che assicurano promuovono il risparmio e l’efficienza dei consumi.

Secondo i responsabili della proposta, l’attuale rapporto diretto con i prezzi all’ingrosso a breve termine significa questo le variazioni si riflettono automaticamente nelle fatture finali dei consumatori, con alti e bassi molto notevoli che cambiano di giorno in giorno, anche di ora in ora.

Per evitare ciò, propone MITECO ridurre progressivamente il collegamento del PVPC al mercato del giorno prima e tenere conto dei prezzi più stabili offerti dai mercati MIBEL (Mercato Iberico dell’Energia Elettrica) nel medio e lungo termine, dove l’energia viene acquistata in anticipo.

Di quanto si potrebbero ridurre le oscillazioni? Ebbene, secondo la proposta, la variazione tra il registro massimo e minimo sarebbe ridotta di un terzo, passando dal 27% al 17% nelle ore diurne e dal 23% al 16% nella media mensile dell’intero anno.

Un cambiamento progressivo fino al 2025

La proposta sembra promettente in teoria, ma il problema è che la sua attuazione lo sarebbe molto gradualmentecosì i consumatori non noteranno cambiamenti improvvisi nelle nostre bollette per alcuni anni.

MITECO propone che la variazione venga progressivamente ridotta per incorporare riferimenti al mercato dei futures, in modo che rappresentino 25% nel 2023, 40% nel 2024 e 55% nel 2025. Secondo lo stesso Ministero:

Tali riferimenti di prezzo ai mercati a termine, a loro volta, sarebbero costituiti da un paniere di indicatori con diversi orizzonti temporali: il 10% corrisponderebbe al prodotto mensile, il 36% al prodotto trimestrale e il 54% al prodotto annuale. In breve, con questa combinazione di segnali di breve, medio e lungo termine, sarebbe possibile salvaguardare la variazione dei prezzi sul mercato giornaliero, favorendo lo spostamento della domanda verso orari più convenienti, con maggiore produzione di energia rinnovabile, ottenendo una maggiore stabilità .

Al momento è un progetto in via di ascolto e di informazione pubblica Fino al 7 novembre, quindi dovremo aspettare per vedere se finalmente si realizzerà e qualcosa in più per poter analizzare il reale effetto che avrà sulle nostre bollette. Inoltre, è una misura che inciderebbe solo sulle tariffe del mercato regolamentato, quindi se avessimo un contratto nel mercato libero saremmo esclusi.

Maggiori informazioni | MITECO