Una delle cose che mi è sempre piaciuta di più del cinema è stata Suono. Quando guardo un film, ovviamente, rimango abbagliato dai nuovi effetti speciali, dalla trama e, in misura minore, dal modo in cui recitano gli attori, ma soprattutto il suonosia la musica della colonna sonora che gli effetti, l’audio surround e così via tutto è correttamente incollato.
È qualcosa di cui abbiamo già parlato in altre occasioni con molteplici esempi che puoi vedere nella nostra sezione “Film per stupire”, dove non sempre il suono migliore è quello dei grandi blockbusterpoiché ci sono momenti in cui anche uno più modesto come questo di “Jack Reacher” o alcuni semplici titoli di credito possono offrire una qualità del suono spettacolare.
Con tutti questi film di grande qualità sonora, è un piacere accendere l’impianto home theater che abbiamo in casa, sia esso una soundbar o una coppia di casse stereo, un sistema home cinema in kit, un ricevitore più casse, ecc. da godere al massimo.
Sequenza finale di ‘Jack Reacher’: secondo me, la scena di ripresa con la migliore qualità sonora nella storia del cinema
Negli ultimi anni c’è una tendenza che si sta facendo usa sempre meno frequentemente il mio sistema di altoparlanti 5.1 con ricevitore AV e subwoofer enorme: alcuni film vanno di più alza il volume dei tuoi effetti e della musica che per l’eccezionale qualità del suono.
E non, avere più volume non significa avere un suono miglioreDirei addirittura che può essere controproducente. È una cosa che ai suoi tempi mi faceva scappare da qualche cinema vicino casa, visto che alla fine, dopo un film di due ore, me ne andavo con il mal di testa, e non ero l’unico spettatore con questo effetto collaterale.
Questo è in parte il motivo per cui ero interessato allestire un home theater con una certa qualità per poter adattare tutto a mio piacimento, un sistema che ci è piaciuto molto, anche se da tempo osserviamo da vicino quali film ci riproduciamo.
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I supereroi stanno diventando sempre più super-acuti
Non ho nulla contro i film sui supereroi, di solito sono divertenti una volta che ti dimentichi della realtà e ti immergi nell’universo dei fumetti. In altre occasioni ne abbiamo anche dato alcuni come esempio di buon suono, come il primo di ‘Avengers’, che senza essere eccezionale se era notevole, o alcune scene del primo di ‘Thor’ e ‘Iron Man 2’, con un tiro robotico degno di una dimostrazione.
Ma negli ultimi anni mi piace sempre meno il sonoro offerto da questo tipo di film. La ragione? L’alto volume è abusato per tutti gli elementi di esso, sia per gli effetti speciali che per le musiche, le voci e gli altri elementi sonori. Tutto suona molto forte e si mescola l’uno con l’altro.
È vero che sono titoli dove l’azione è praticamente costante, non c’è un attimo di tregua, ma con tanti combattimenti, esplosioni, entrare in mondi mentali, magie, incantesimi, realtà alternative e altre strane situazioni, il suono può essere in molte occasioni più forte che ti fa venire voglia di abbassare il volumeabbassa il subwoofer o addirittura spegni l’impianto home theater e guarda tutto attraverso gli altoparlanti di qualità molto inferiore sulla TV.
Questa tendenza a saturare l’intero film con alti volumi ed effetti sonori è qualcosa che ho potuto testare di recente in titoli come ‘Spider-Man: No Way Home’, ‘Morbius’ o ‘Doctor Strange: The Multiverse of Madness’, ma è presente anche in altri film di supereroi degli ultimi anni.
I film dell’orrore e dei mostri spaventano a causa del loro forte rumore
E i titoli degli eroi planetari non sono gli unici ad abusare di questo tipo di sonorità. IL film horror e film di mostri giganti I tipi “Godzilla” sono anche ottimi candidati per darti affaticamento dell’orecchio.
Ogni volta che un fantasma, uno zombi, un alieno, una nebbia misteriosa o un insetto gigante si avvicina, viene segnalato da a aumento del volume complessivo della colonna sonora e soprattutto del subwoofer che può essere più fastidioso.
Il problema non è questo volume più alto che ti mette in una situazione, ma che molte volte sembra essere fatto senza misuraandando troppo in basso in frequenza per dare quella sensazione di sopraffazione che offrono le frequenze ultra basse (sotto i 40 Hz) e quasi costantemente per tutto il film.
Di tutti i film che ho visto negli ultimi anni e che abbiamo raccolto in questo articolo di Halloween, ne sopravvivono solo un paio, specialmente quelli di “A Quiet Place” che sanno suonare e fanno buon uso del suono come elemento narrativo del film.
Gli altri ne hanno notevoli scene isolatecon buone sequenze per i diffusori surround, ma in generale offrono un suono che finisce per esaurire lo spettatore se lo ascoltiamo con apparecchiature audio potenti a volume medio.
Concedere allo spettatore una pausa è essenziale
Una delle chiavi per potersi godere un film senza affaticarsi nell’ascolto per due ore è dentro utilizzare con proporzione e misurare gli effetti, i rumori e il livello della colonna sonora. Non c’è motivo di fare a meno di livelli di volume elevati e sequenze con grande impatto, ma dovrebbe essere distribuito con parsimonia.
Se dal minuto uno a 120 abbiamo tutto a piena potenza sonora, alla fine abbiamo affaticamento uditivo e percepiamo che la qualità del suono è inferiore a quella che il titolo può realmente offrire. Avere scene di rilassamento sonore è essenziale, qualcosa che i film d’azione come il già citato ‘Jack Reacher’, l’ultimo ‘Mission Impossible’, ‘The Jungle 4.0’ fanno molto bene nonostante i loro anni, ‘Oblivion’, ‘Terminator: Dark Fate’, ‘No Time to Die’ e anche alcuni che danno “terrore della trama” come ‘Alien Covenant’.
Se tutto è effetti super potenti, un subwoofer utilizzato costantemente senza pausa o misura e alti molto potenti che compaiono frequentemente nella scena, probabilmente ci stancheremo entro dieci minuti dall’inizio della visione del film e la sensazione di qualità del suono diminuirà.
Se invece, come nei suddetti titoli, c’è scene sonore di rilassamentoeffetti potenti ma isolati, scene anche in cui la musica scompare a favore di pochi successi e colpi più precisi e localizzatila sensazione di trovarsi davanti a un titolo di riferimento aumenta mentre la nostra fatica di ascolto si riduce.
Una versione precedente di questo articolo è stata pubblicata nel 2022.
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