Ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità entro la metà di questo secolo sono i principali obiettivi dello Sviluppo Sostenibile 2030 e dell’Accordo di Parigi dell’Unione Europea. Ma decarbonizzare settori dell’economia non sarà facile in generale, e non lo sarà nemmeno se parliamo di edifici e dei rispettivi impianti di riscaldamento. Se hai una caldaia a gas in casaAttenzione perché l’UE ha già fissato una scadenza per il suo punto finale.
Cronologia dell’addio alle caldaie a gas secondo l’UE
Seguendo il calendario previsto dal testo Ue, i nuovi edifici soddisferanno il requisito di emissioni zero nel 2026 per gli immobili occupati o gestiti da enti pubblici e nel 2028 per il resto. Ma insistiamo questo calendario si riferisce alle nuove costruzioni.
E per il resto? Secondo il documento, viene definita una tabella di marcia per il “phasing out” entro il 2035 o il 2040:
“Gli Stati devono introdurre misure per garantire che l’uso di impianti di riscaldamento che utilizzano combustibili fossili nei nuovi edifici e che sono oggetto di ristrutturazioni importanti, ristrutturazioni importanti o rinnovamenti degli impianti di riscaldamento non sia autorizzato dalla data di recepimento della presente direttiva e eliminare gradualmente l’uso di sistemi di riscaldamento a combustibili fossili in tutti gli edifici entro il 2035 e, se non fattibile, come dimostra la Commissione, entro il 2040 al più tardi.”
Vale a dire che per le costruzioni già esistenti come le case, il un arco di cinque anni tra il 2035 e il 2040, a seconda della possibilità di realizzarlo.
Comunque, gli aiuti per l’installazione finiranno molto prima: A partire dal 1 gennaio 2024, gli Stati membri dell’UE non offriranno più incentivi finanziari sotto forma di sovvenzioni per i riscaldatori che utilizzano questo tipo di tecnologia.
Anche se c’è ancora tempo, la domanda successiva è: Con quale sistema di riscaldamento posso sostituirlo? Secondo i documenti dell’UE, la scommessa passa attraverso le pompe di calore e le tecnologie basate sulle energie rinnovabili: “rinnovabili in situ, come solare termico, fotovoltaico, pompe di calore e biomasse, le rinnovabili fornite dalle comunità di energia rinnovabile o citizen energy communities, e urbane riscaldamento e raffreddamento basati su energia rinnovabile o calore residuo”. Esiste anche un’opzione ibrida sotto forma di caldaie predisposte per l’idrogeno verde. Secondo elDiario.es, il Parlamento europeo Consentirà di continuare a installare sistemi basati su combustibili fossili , se e solo se funzionano anche per l’idrogeno.
Casa | Foto di Kübra Arslaner di Pexels
In casa Xataka | Questo è il sistema di riscaldamento più economico che è conveniente avere in appartamenti e chalet fino al 2040, secondo l’OCU