Sicuramente conosci il nome Starlink. Il progetto di Elon Musk, la persona dietro Tesla e SpaceX che, basandosi sul “collocare” i satelliti nello spazio, vuole portare Internet praticamente ovunque del pianeta, comprese le zone rurali con minore copertura. E ora sembra che abbia concorrenza.
Un rivale che va di pari passo con Amazon e con un nome, Progetto Kuiper. Un progetto che punta ancora una volta su una “Internet satellitare” che utilizzerà 3.226 satelliti del Progetto Kuiper, il cui lancio inizierà alla fine di quest’anno, per realizzare un’Internet veramente universale.
antenne e satelliti
Come dicono i nostri colleghi, per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario avere tutti i satelliti in orbita entro il 2026 e Amazon ha deciso di mettere nello spazio da tre a cinque satelliti ogni giorno per raggiungere questo obiettivo. Ma lasciando da parte i satelliti, come sarà il resto dell’equipaggiamento?
Ed è quello che Amazon ha insegnato, quello ha mostrato le antenne che gli utenti possono utilizzare che si abbonano al loro servizio per poter avere Internet in qualsiasi punto.
Ci saranno tre diversi modelli. Da uno, il più basilare, con le dimensioni di un Kindle, seguito da uno più grande che sarebbe quello intermedio nella parte superiore, quello superiore che offrirà migliori funzionalità e maggiore velocità.
In questo paragrafo hai una foto con le tre varianti. Il primo, quello che offrirà velocità di 100Mbps, è progettato per i clienti residenziali e per coloro che cercano la connettività IoT. Da parte sua, quello intermedio, quello che poggia su un treppiede, offrirà una velocità di circa 400Mbps, pesa circa due chili ed è progettato per essere posizionato sui tetti di appartamenti e case per fornire copertura. Il modello più potente ha la forma di un tavolino basso e rettangolare, con misure di circa 76 centimetri per 48 centimetri. Offrirà velocità di fino a 1 Gbps ed è pensato per il settore delle istituzioni e delle aziende.
Tutte queste antenne Usano un proprio chip progettato da Amazon all’interno che risponde al nome di Prometeo (lo stesso che useranno i satelliti). Un silicio che, secondo l’azienda, “può fungere da stazione base gestendo il traffico di migliaia di utenti e il collegamento ritorno indietro microonde per mantenere collegamenti punto-punto”. Un sistema in cui ciascuno di questi satelliti sarà in grado di gestire fino a 1 Tbps di velocità.
Ed è quello Starlink non sarà solo. Su un’altra scala, abbiamo già visto come tutto indichi che l’arrivo della rete in tutti i punti punti all’uso dei satelliti, con progetti anche in Spagna.
Via | Banda larga
Maggiori informazioni | Amazzonia
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