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La protezione dei dati sceglie tra sicurezza e privacy

23 de Giugno de 2022

Qualche giorno fa abbiamo visto cosa serviva per poter installare in casa un campanello connesso o uno spioncino elettronico. Un elemento sempre più comunesia per i modelli che offrono solo una visione di ciò che sta accadendo dall’altra parte della porta, sia per quelli che possono anche registrare la scena.

Il problema è dato soprattutto quando questi sono installati in appartamenti, dove condividiamo il pianerottolo con altri inquilini e proprietari. Ed è qui che appare un problema, legato alla privacy e al diritto all’immagine. Un conflitto che l’Agenzia spagnola per la protezione dei dati (AEPD) ha voluto risolvere. È la risposta data alle denunce di un vicino con il dossier EXP202204806.

Spioncini elettronici sì

L’Agenzia spagnola per la protezione dei dati, d’ora in poi (AEPD), lo ritiene il permesso dei vicini non è necessario o l’approvazione da parte della comunità dei proprietari di installare uno spioncino elettronico. Per fare ciò, giustifica la sua decisione che questo tipo di dispositivi non viola il diritto alla privacy.

La cosa più normale fino a poco tempo fa era che in casa avevamo installato uno spioncino tradizionale, un dispositivo basato su lenti che ci permette di ingrandire e vedere cosa sta succedendo dall’altra parte della porta. Hanno lasciato il posto agli spioncini elettronici composto da uno schermo che permette di vedere l’azione dall’altra parte. Il problema è che, oltre a vedere, possono anche registrare e su un pianerottolo possono rilevare l’attività di altri vicini e di persone che provengono da altri piani.

Ora l’AEPD lo considera questo tipo di dispositivi non viola il diritto alla privacy. Una dichiarazione basata sulla denuncia di un vicino che ha installato uno di questi dispositivi che ha catturato l’attività anche nelle aree comuni. Questa era la denuncia del ricorrente:

“…ha installato uno spioncino della marca e del modello: EZVIZ DP1C. Abbiamo prove che lo usa per registrare e sapere quali vicini salgono sul pianerottolo o per appendere i vestiti sul tetto”

Il vicino afferma che lo scopo dello spioncino è registrare e sapere chi c’è vicino alla sua porta. Una denuncia a cui l’AEPD risponde dicendo che la funzione di questi dispositivi non differisce da quella offerta dagli spioncini tradizionali. Da quelle classiche o da quelle moderne, quelle digitali, si può vedere l’attività dei vicini.

Inoltre chiariscono che l’uso dei dispositivi installati deve essere svolto in conformità con il suo scopoessendo vietati gli spioncini utilizzabili come telecamere di videosorveglianza.

Campanello di casa

L’AEPD lo afferma anche al fine di affrontare il reclamo deve essere dimostrato che lo spioncino elettronico viene utilizzato come telecamera di sorveglianza. La differenza tra i due è che con gli spioncini non c’è bisogno di effettuare gestioni di elaborazione dati che rientrino nella sua competenza. Inoltre, l’AEPD aggiunge quanto segue:

“…l’area di sbarco in prossimità della porta del ricercato non è un’area destinata alla privacy, e le attività ricreative possono essere svolte in aree private o pubbliche (es. parchi vicini), senza che sia invece previsto che un è stato effettuato il “trattamento dei dati” degli stessi”.

Si precisa che il dispositivo (spioncino digitale) è installato sulla porta di proprietà del convenuto e non nell’area comune, motivo per cui si differenzia dagli altri casi analizzati dall’AEPD con dispositivi posti su una parete comune che catturano ampiamente l’area di atterraggio.

Per l’AEPD e citando quanto stabilito secondo la giurisprudenza, gli spazi comuni e le registrazioni degli stessi, non violare il diritto alla privacy. E come tali aree sono considerate pianerottoli, scale, garage… solo le aree in cui le persone svolgono un’attività privata sono considerate private.

«Non si può capire che un garage di una comunità di proprietari abbia una tale intimità da impedire di effettuare registrazioni, dato che si tratta di uno spazio comune, lo stesso delle scale di accesso alle case della comunità, estraneo a qualsiasi privacy, inteso dal punto di vista della vista di una privacy personale costituzionalmente tutelata, in quanto zona di accesso ai membri della comunità…”

Tuttavia, e detto questo, l’AEPD chiarisce anche che questi spioncini e il loro uso “differiscono dagli altri casi analizzati da questa Agenzia in quanto una telecamera è installata su un muro della comunità, catturando ampiamente l’area di atterraggio”. La differenza è che gli spioncini sono installati su una porta e Possono essere utilizzati per proteggere da atti di vandalismo..

“…questo tipo di dispositivo essendo in grado di svolgere una funzione dissuasiva contro i suddetti attacchi vandalici che talvolta si verificano nelle Associazioni dei Proprietari…”

L’AEPD parla di “litigi” e dispute tra vicini come la causa sottostante che spesso sta dietro a questo tipo di reclamo. Cosa che si ripete in questa denuncia, dove l’attore afferma che la porta del preteso “ha subito vari graffi”.

In conclusione, affermano che non è necessaria l’autorizzazione del resto dei vicini, anche se è opportuno segnalare l’intenzione di installare uno spioncino elettronico i vicini e informare il Presidente della comunità o l’amministratore se si sta verificando qualsiasi tipo di vandalismo.

Maggiori informazioni | AEPD